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ARRIVEDERCI

Ettore Favini

Ho iniziato questo progetto con un viaggio di esplorazione nel territorio della Sardegna.

…Il viaggio da Calasetta a Carloforte è breve: mi tornano in mente le sensazioni della mia prima vacanza qui, quasi vent’anni fa, quando io e mia moglie eravamo fidanzati e per un attimo rivivo la leggerezza di quei giorni: i finestrini della macchina abbassati per accogliere il vento, l’odore del mare, la musica di De André a palla dallo stereo. Carloforte ci accoglie con le sue architetture genovesi, sopra un’edicola campeggia l’insegna dell’Unione Sarda e da un balcone sventola la bandiera della Sampdoria. Sono qui per incontrare Marta, un’artista che lavora con i pigmenti naturali, è arrivata a Carloforte quasi vent’anni fa per lavoro e non se n’è più andata. Mi aspetta al porto, andiamo in via Magenta, che mi sembra un caruggio genovese: si sta preparando la festa della strada, tutti partecipano con grande entusiasmo, appese ai balconi sono stese delle federe dipinte con i sogni degli abitanti. Nella strada aleggia quel dialetto bastardo, unico nel suo essere: un incrocio tra il sardo, il genovese e il tabarchino. Dalle finestre arriva il profumo della focaccia appena sfornata…

 

Testo estratto da “Arrivederci” Humboldt Books Milano, 2016

Arrivederci è un progetto di lunga durata iniziato nel 2015, che vive di diversi momenti nel tempo e nello spazio. Ho iniziato questo progetto con un viaggio di esplorazione nel territorio della Sardegna. Animato dal desiderio di entrare in contatto con una delle più antiche tradizioni del bacino del Mediterraneo, la tessitura in cui il rapporto tra la trama e l’ordito si trasfigura in una nuova relazione tra il tempo e lo spazio: le diverse temporalità degli eventi che hanno creato la texture dei vissuti incontrati convergono, per il periodo della mostra, nello spazio dell’opera. Con “Arrivederci” vorrei creare una grande opera pubblica e itinerante che viaggi nel bacino del Mediterraneo, che risuoni con le grandi vele sulle quali intervengo sovrapponendo simbologie e tessuti diversi. Vorrei continuare il progetto di sponda in sponda continuando a ibridare i simboli tipici della tessitura locale per ri-codificare il simbolo nella speranza che possa costituire un luogo comune per i diversi stati che confinano con il Mediterraneo.

credits: Toni Thorimbert
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Ettore Favini  |  Artista  | 

Vive nella dimensione dell’ascolto di storie e narrazioni minori per nutrire opere che raccontano la relazione tra le persone e il loro ambiente. Le memorie, individuali e collettive, sono spesso al centro di un percorso che muove da ispirazioni autobiografiche per elaborare temi universali quali il tempo e l’esistenza. Le sue opere, che tendono a essere specifiche al luogo dal quale originano, sono il risultato di un lungo processo di crescita che ne fa degli organismi vivi, mai conclusi: dispositivi di visione aperti in cui l’opera partecipa alla vita e il fruitore diventa parte attiva dell’opera. Ha esposto in istituzioni pubbliche e gallerie private sia in Italia che all’estero.

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