
IL RITORNO DI XENIA
Quando l’uomo fece la sua comparsa nel mondo, si trovò davanti un ecosistema estremamente inospitale
Quando l’uomo fece la sua comparsa nel mondo, si trovò davanti un ecosistema estremamente inospitale. Boschi irti di pericoli, giungle piene di belve, deserti siderali e acque popolate da mostri ne mettevano continuamente a rischio l’incolumità, tanto da considerare l’esistenza umana come una sfida quotidiana di sopravvivenza, più che vita come la intendiamo oggi. Con l’arrivo del fuoco, albore della scienza e della tecnica, l’uomo imparò come addomesticare il carattere difficile della natura e renderla più ospitale. Le terre aride divennero orti a cielo aperto, il mare fonte di cibo e di avventura, le foreste una banca naturale di legna e di primizie, consentendo all’uomo di coabitare con il resto delle creature in perfetta armonia.
Tuttavia, con il passare del tempo l’uomo si è approfittato dell’ospitalità della natura, depredandola, sfruttandola ed ergendosi a suo sovrano. La risposta della natura si sta però rivelando amara: i ghiacci si stanno sciogliendo, la desertificazione avanza e i terremoti scuotono le città. Si è tornati a una condizione di xenia originaria e preistorica, in cui né la natura, né l’uomo sanno se hanno davanti un ospite che progetta pace o uno straniero che minaccia guerra: nei loro sguardi di reciproca diffidenza si cela il destino di tutti noi.

