
ANTICHI GIGANTI
Giganti in pietra abbandonati.
Percorrendo la costa del Salento non si può far a meno di notare le tante masserie che si susseguono una dopo l’altra, a testimoniare i possedimenti di antichi proprietari terrieri caduti in disgrazia.
Un visitatore attento viene colpito da uno di questi giganti in pietra abbandonati, che solitario si erge sulla sommità di una bassa collina. Si avvicina cercando quello che un tempo era l’ingresso, un cancello in ferro arrugginito immette al cortile.
Si fa strada tra la folta vegetazione e i cumuli di pietra, resti delle antiche mura perimetrali, ascolta l’eco dei suoi passi rieccheggiare e disperdersi nell’immensa corte che lo circonda. Un senso di calore gli pervade la mente, la luce ha un’intensità
e un’espressività mai conosciute, i forti raggi del sole tingono di oro i muri in pietra, è la luce del Salento. Contempla l’imponente corpo principale, sulle cui pareti si disegnano nitidi i lineamenti degli alberi. Spinge timidamente un portone in legno mezzo marcio, che conserva i segni della pioggia, procede a passi incerti tra i calcinacci, e nella penombra scorge le pareti scrostate di colore azzurro. I vetri rotti di una finestra in fondo al corridoio lasciano entrare alcuni fasci di luce e rendono visibili le forme di quell’architettura senza tempo.
Ma a catturare l’attenzione dell’ospite curioso è il panorama che si intravede da un’altra porta in legno, un vigneto che si estende a perdita d’occhio.
credits: Federico Colombo



